David Foster Wallace – Libri
Sono così bella che sono deforme.
Sono così bella che sono deforme.
Il marito la cinse tra le braccia, e lei gli premette la testa contro il petto, cercò di rintanarsi dentro di lui, di trovare in lui un territorio dove ancora potesse essere amata e desiderata.
– Questa volta ti sei addormentato eh? Non puoi negare amore… — Cosa hai detto? — Senti non rompere -Niki inizia a raccogliere i vestiti un po’ imbarazzata.- No, no, aspetta, aspetta… -Alessandro si siede sul letto, con le gambe incrociate – Ripeti l’ultima parola… -Niki lascia cadere di nuovo tutto per terra e sale sul letto. Si mette con le mani sui fianchi, a gambe larghe, in piedi, e lo guarda da lassù.- Mi spiace. Ho deciso. E hai sentito bene. Scusa ma ti chiamo amore.
Nei momenti supremi la verità deve pur venire a galla. […] Tutti noi, quando non abbiamo più vie di uscita, dobbiamo affrontare il destino in cui siamo imprigionati, e all’epilogo essere quello che siamo sempre stati nel profondo, qualunque fosse l’illusione in cui ci siamo voluti cullare.
“Quando le creature delle stelle piangono,, non spargono lacrime ma luce”. Non avevo mai monete perché, non appena me ne capitava una per le mani, la lanciavo sul marciapiede affinché qualcuno la trovasse. Cos’è successo a quella Stargirl? Spargere. Luce. Le lacrime non si infrangono. La luce si. Le consegnai la piuma. La regalò a un uomo che portava a spasso il cane. Pesce d’aprile! E così sono di nuovo io, Leo. Grazie all’esempio di una bambina di cinque anni.
Perché non ne ho parlato? Dev’essere per orgoglio, e anche un po’ per inettitudine.
Nonostante la televisione, la scrittura rimane la più sorprendente invenzione dell’uomo: se va via la luce, il libro non si spegne.