José Saramago – Libri
Per me il titolo contiene tutta quanta l’idea del libro. Per questo ho sempre trovato i titoli prima di cominciare a scrivere. Anche se questo non significa che abbia già un piano compiuto del romanzo.
Per me il titolo contiene tutta quanta l’idea del libro. Per questo ho sempre trovato i titoli prima di cominciare a scrivere. Anche se questo non significa che abbia già un piano compiuto del romanzo.
Non esiste persona che non abbia niente da raccontare, basta pensare a ciò che ci rende felici. Basta ricordare ciò che ci a fatto scendere una lacrima. Basta pensare alla vita. E tutti riusciremmo a scrivere libri.
Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli.
La cosa è questa. Che dei vari modi di incominciare un libro in uso oggi in tutto il mondo conosciuto, confido che il mio modo di farlo sia il migliore–Sono certo che è il più religioso–perché incomincio a scrivere la prima frase–e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda. Curerebbe per sempre qualsiasi autore dall’affanno e dalla follia di spalancare la porta di casa, e chiamare amici e vicini, parenti, e il diavolo con tutti i suoi dannati, con le loro macchine e martelli, eccetera, solo per osservare come ogni mia frase segua l’altra, e come la trama segue il tutto. Vorrei che mi vedeste alzarmi a metà dalla poltrona, e con quale fiducia, mentre mi afferro al bracciolo, alzi lo sguardo–afferrando l’idea, talvolta perfino prima che sia arrivata a metà strada–Credo in coscienza di avere intercettato più di un pensiero destinato a un altro.
Anche se quando ci manca l’amore non c’è veramente nulla che basti.
“Perché leggi”, per me, non potrà mai essere una domanda. È come chiedere a qualcuno perché mangia. Leggo perché scrivo. E leggere di altri è una continua scoperta, una continua lezione, un piacere, un soffio d’aria, un morso bello pieno, una sorsata d’acqua. È un dialogo. Io scrivo, loro scrivono, qualcuno mi leggerà, io leggo loro. È uno scambio di vite. Leggo perché dono la vita: i personaggi hanno bisogno di me, per vivere. Leggo perché è una rinascita: una vita sola non basta ed io vivo sempre di nuovo e di più, attraverso di loro.
La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. (… ) Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita.