Carlos Ruiz Zafón – Libri
Le parole che hanno avvelenato il cuore di un figlio, pronunciate per meschinità o per ignoranza, si sedimentano nella memoria e lasciano un marchio indelebile.
Le parole che hanno avvelenato il cuore di un figlio, pronunciate per meschinità o per ignoranza, si sedimentano nella memoria e lasciano un marchio indelebile.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Scrivere è incidere solchi asimmetrici sulla pelle di un altro.
Un romanzo non è mai altro che una filosofia tradotta in immagini.
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un intera via crucis con una semplice stretta di mano o una visita ad un museo e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi e miliardi di parole d’amore.
“Non ne ispira affatto, perlomeno a prima vista”, rise Pipino, notevolmente risollevato dalla lettera di Gandalf. “Ma da noi nella Contea si dice che bello è chi fa la bella vita, e immagino che ci rassomiglieremo tutti, dopo aver passato giorni e notti in mezzo a siepi e in fondo a fossi”.
Certe cose le trovi solo quando smetti di cercarle. Fino a un istante prima, se ne stanno rintanate chissà dove. Nascoste così bene che finisci col pensare che non esistano affatto. Un attimo dopo, invece, ti si parano davanti. All’improvviso. L’espressione più naturale del mondo. Sorprese della tua sorpresa. L’aria di chi non si è mai mosso dall’unico posto nel quale nessuno guarda mai: sotto il naso. Erano sempre state lì, loro. Tu, invece…