Dan Brown – Libri
A volte per conoscere la verità occorre smuovere le montagne.
A volte per conoscere la verità occorre smuovere le montagne.
Non c’è più distinzione tra le opere di fantasia e le altre: esiste solo la narrativa.
Kelley: “la forza della tua bellezza mi costringe al primo sguardo a dirti, anzi a giurarti, che t’amo. Meglio?”Sonny: “meglio. L’intonazaione non è ancora perfetta, però. Le ultima due parole. Ripeti quelle soltanto…”kelley: “cosa… t’amo…?”Sonny: “mmm” Annuì lui facendole un cenno di continuare.Kelley: Lei si raddrizzò e inspirò a fondo mentre si concentrava sulla modulazione della voce per accontentarlo.Si sporse verso di lui e nel tono più sincero e innamorato che trovò gli disse in un sussurro: “t’amo”.Sonny: “perfetto”.E perfetto fu il bacio.
Scrivere un libro è un po’ come partorire un figlio. Viene concepito dall’immaginazione che, dopo averti fatto la corte, insemina e lascia lievitare le tue idee. Crescono nel grembo della mente che inizia a percorrere i suoi sentieri, addentrarsi nei suoi meandri, avvertire i brividi sulla pelle e a sentirsi addosso quel profumo che ha il sapore di infinito. Solo allora puoi incidere a fuoco le tue emozioni e, dopo un travaglio interiore, donare alla luce la tua anima che ha attraversato le ferite e i piaceri della carne.
Lui l’abbandonava, Tariq, che era un’estensione del suo stesso corpo, la cui ombra si materializzava accanto a lei in ogni singolo ricordo. Come poteva lasciarla?
Dove sarà la traccia oscura e indistinta della colpa antica?
Nella vita siamo scrittori del nostro libro di capitoli conclusi e ancora da scrivere, ma quando il libro si assottiglia desideriamo aggiungere fogli al nostro romanzo e mai scrivere la parola fine, per non consegnarlo all’editore.