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Mauro Corona – Libri

La resina è il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall’albero ferito.Quelle gocce giallo miele, non scappano, non scivolano via come l’acqua, non abbandonano l’albero. Rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia, per aiutarlo a resistere, a crescere ancora.I ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita. Anche quelli belli diventano punture. Perchè, col tempo, si fanno tristi, sono irrimediabilmente già stati, passati, perduti per sempre.Gocce di resina sono piccoli episodi, aneddoti minimi, spintoni che hanno contribuito a tenermi sul sentiero.Proprio perchè indelebili sono rimasti attaccati al tronco.Come fili di resina emanano profumi, sapori, nostalgie.Tutto quello che ci è accaduto, o che abbiamo udito raccontare ha lasciato un segno dentro di noi, un insegnamento, o, quantomeno, ci ha fatto riflettere.La vita, nel bene e nel male, è maestra per tutti.

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    Spazio RiflessioneEsiste lo spazio inespresso.Se costruisci una casain questo spazio inespresso,le sue mura ne racchiudono una parte.Quella parte di spazio racchiuso esprime:conforto – ristoro – ospitalità – protezione -contatto con l’esterno attraverso aperture e chiusure.Un evento fa crollare la casae con essa si dissolvono le sue espressioni,mentre la parte di spazio racchiuso non dissolve,ricongiungendosi allo spazio inespresso.L’Anima(interiormente percepita)è comeun Silente Spazio Infinito,non ha origine e non ha fine.Essa vive esprimendosi attraverso la Natura.L’Universo – il Mare – la Montagna – la Valle- il Fiume – il Sasso – l’Albero – il Fiore -l’Aria – le Nuvole – gli Animali -il tuo Corpo con le sue Emozioni, Pensieri e Azioni;sono “le mura delle case” che indicanole molte parti espressive delSilente Spazio Infinito.La Menteesprime la conoscenza della Vitaattraverso concetti e congettureche sono le “mura-pensiero”costruite ad indicare le infinite partidel proprio Spazio Anima.L’Uomo creando assiomi e dogmicristallizza i concetti e le congettureassumendo atteggiamenticon espressioni e azioni innaturali.Poiché è come se volessi affermareche la Vita si esprime nell’essere aggrappataall’interno dello spessore delle “mura-concetto”e non nello spazio che esse indicano nel racchiuderlo.Tutto ciò accadde per qualsiasi dottrinareligiosa, sociale, culturale, personale.Fino a che lo scopo della tua vita è quellodi rafforzare sempre più l’appartenenza dell’essere:Musulmano – Ebreo – Cristiano – Buddista – Induista -Democristiano – Comunista – Socialista – Anarchico -Radicale – Verde – ed infiniti altri distinguo espressivi;non potrai percepire la ri-conciliazione e l’unionecon la Natura della tua Esistenza.Perderai sempre piùil senso di Comunione Universalecon qualsiasi espressione vivente.Solo recuperando in semplicità, il coraggiodi lasciar “Fluire” nello Spazio Interiore,il tuo “Consapevole Cuore”ti esprimerai secondo Natura.Uomose lungoil percorsodella tua Esistenzasciogli (come neve al sole)ogni affermazione d’appartenenzadell’Essere ai vari distinguo,ristorandoti Consapevolmentenell’abbraccio dell’Animaconoscerai che:il tuo corpole tue azionii tuoi pensierisonole mura della casache racchiudono partedi quell’Infinito Spazio Interiore.Nel tuo “Cuore” percepirail’espandersi dell’eterna brezza.Poichéqualsiasi evento potrà far crollareil tuo corpo coi tuoi pensieridissolvendo le tue azioni,ma nonl’Infinito Silente Spaziopercepito nella tua Consapevolezza.

  • Marlo Morgan – Libri

    Ma ciò che differenzia maggiormente gli esseri umani odierni da quelli di un tempo è la paura. La Vera Gente non conosce la paura, mentre i Mutanti minacciano i propri figli, hanno bisogno di leggi coercitive e di prigioni. La sicurezza di un paese si basa sulla potenza delle armi con cui può minacciare le nazioni vicine. Secondo la tribù, la paura è un’emozione che appartiene al regno animale, dove è molto importante per la sopravvivenza. Ma se gli uomini conoscessero il Tutto divino e capissero che l’Universo non è qualcosa di pericoloso, ma un piano in eterno divenire, dimenticherebbero la paura. Più cose si possiedono, più motivi si hanno per avere paura, e si finisce col vivere solo per le cose. (da “E venne chiamata due cuori”)