Marcello d’Orta – Libri
Se Gesù non mandasse l’acqua, un guaio. Le piante si arrognerebbero, gli alberi mosci, la terra ha sete, gli animali morissero, io morissi. (da “Io speriamo che me la cavo”)
Se Gesù non mandasse l’acqua, un guaio. Le piante si arrognerebbero, gli alberi mosci, la terra ha sete, gli animali morissero, io morissi. (da “Io speriamo che me la cavo”)
Il punto G (ve lo spiego un po’ col linguaggio della navigazione) si situa a circa sette, otto centimetri sulla rotta della jolanda. A l’intérieur. Questo rassicura anche chi ha un walter mignon, piccolo come il tappo del moscato.
[…] C’era l’alba verdastra; sul prato i due sottili duellanti neri erano fermi con le spade sull’attenti. Il lebbroso soffiò il corno: era il segnale; il cielo vibrò come una membrana tesa, i ghiri nelle tane affondarono le unghie nel terriccio, le gazze senza togliere il capo di sotto l’ala si strapparono una penna dall’ascella facendosi dolore, e la bocca del lombrico mangiò la propria coda, e la vipera si punse coi suoi denti, e la vespa si ruppe l’aculeo sulla pietra, e ogni cosa si voltava contro se stessa, la brina delle pozze ghiacciava, i licheni diventavano pietra e le pietre licheni, la foglia secca diventava terra, e la gomma spessa e dura uccideva senza scampo gli alberi. Così, l’uomo s’avventava contro di sé con entrambe le mani armate d’una spada…
Nulla infatti è malvagio sin dal principio.
I libri aggiungono all’infelicità dell’uomo una profondità che scambiamo per consolazione.
Quanto più si estende la grande conoscenza dei buoni libri, tanto più si restringe la cerchia degli uomini di cui ci è gradita la compagnia.
La letteratura è l’orchestrazione dei luoghi comuni.