Marcello d’Orta – Libri
Io preferisco Garibaldi perché è l’eroe dei due mondi, e così ora l’Italia non ha più vergogna di andare in America.
Io preferisco Garibaldi perché è l’eroe dei due mondi, e così ora l’Italia non ha più vergogna di andare in America.
Al biondoche ha fatto passare la sua voceattraverso la mia pelleper dirmi che ero il suo amorema anche sua sorella.(da “Broken Barbie”)
Parlano le cose nella solitudine della notte, ci si può rispecchiare nell’essenza della loro materia, hanno un’anima, fanno compagnia, irradiano luce, sono benevole e prolifiche di pensieri: se c’é stato un passato, ci sarà forse un futuro e poi che importa? Il futuro dico. (da “Le farfalle”)
Siamo geneticamente programmati per nutrirci, vivere in un mondo libero e per innamorarci di personaggi di carta e inchiostro.
“Amore ti penso tanto e penso che mi fai schifo. Sei da rifare. Ti regalo una palata di silicone, infilatela dove vuoi. “Come sei antica!” Perché? Vuoi mica dirmi che dal chirurgo estetico ci vai per piacere di più a te stessa? Ma sparisci. Tu per piacere di più a te stessa ti fai la carbonara o ti mangi coni grossi così che ti cola tutto il pistacchio giù per il gomito, “Il mito è Bambola Ramona. “Quella che ha due provoloni appesi alle clavicole? Se si china per allacciarsi le scarpe batte la fronte sul marciapiede tanto è sbilanciata in avanti. Ora ha fatto anche un calendario. “Si, extra-large. Non sta neanche appeso al muro. Lo devi usare come tappeto. “Che invidia. Io ormai sono così piatta che volendo mi potrei faxare.”
Colpiscimi, subito, per asprezza ma in purezza. Ridammi, subito, un immobile “senso del dovere” che sappia con abile presunzione esprimere il senso alle cose. Raccontami una storia, la più dolce e violenta, per riderne insieme, uno accanto all’altra. Inventiamo un mondo lieve e distruttivo, restiamo mano nella mano, “parliamo d’amore” (ed è troppo necessario, in questo caso, l’uso delle virgolette), diciamoci “amore” o, almeno sfatti e stanchi proviamoci… magari ascoltando stilemi barocchi o graffi alla Nick Cave, leggiamo Ariosto e Benjamin, guardiamo Robert De Niro e Jean Gabin. Insomma doniamoci immagini, parole, suoni. Per noi sono cose importanti e non ozioso passatempo. Sai, alle volte, è atroce vivere in silenzio e non parlare con i propri angeli.
La scrittura è un’esplorazione. Inizi dal nulla e impari man mano che avanzi.