Gabriel García Márquez – Morte
Non si muore quando si deve, ma quando si può.
Non si muore quando si deve, ma quando si può.
Questa tradizione umana del 2 novembre, abbellire le tombe, comprare fiori, per me non è cristiana; penso alle parole di Gesù: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”. Pregare per chi ha già lasciato la Terra, questo è cristiano, questo è credere. Per chi ha fede, la morte del corpo è un passaggio dalla vita carnale alla vita eterna; la vera morte è quella dell’anima, non del corpo che la ospita per fare esperienza terrena; l’anima muore a causa del male che facciamo e di cui non ci pentiamo, ma potrà vivere se faremo del bene e saremo capaci di Amare come Dio, e da Dio.
La morte del fisico,non ti fa sentire più niente…la morte dei tuoi sogni,ti fa sentire un niente…
Il progresso tecnico. La morte dotata di una motofalciatrice.
Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.
Si dimentica presto la morte degli altri, per non dover pensare alla propria.
Parlate di noi giovani, ci condannate, ma non sapete che per un amico che muore, siamo capaci di piangere su i nostri jeans strappati e dietro ai nostri capelli lunghi sappiamo ricordarlo. Noi non abbiamo paura di morire, perché sappiamo che qualcuno piangerà per noi, i nostri amici sbandati e non di certo voi, persone civili che non avete nemmeno il tempo di piangere.