Giuseppe Catalfamo – Morte
La morte di un genitore è quella più facilmente metabolizzata dagli “uomini”.Il grande dolore crea spazio ad una nuova libertà.
La morte di un genitore è quella più facilmente metabolizzata dagli “uomini”.Il grande dolore crea spazio ad una nuova libertà.
Per la Morte – o piuttostoPer le Cose che dovrebbe procurare -Uno – accantonaLe Opportunità della Vita.
E finisce tutto cosìin un semplice batter di cigliaesalando l’ultimo respiroimprovvisamente il cuore batte all’impazzatatutto diventa bianco e neroun sibilo assordante riempie le orecchiepenetra fino al cervelloun formicolio s’impossessa degli artiun senso di immobilità pervade il corpo interointorno e dentro me la pace si diffondeunico ed ultimo contatto con il mondo esterno: gli occhi!Cominciano a roteare, circospetti…catturano ogni singolo particolarepronti a socchiudersi per sempreuna miriade di ricordi si aggrovigliano nella mente:colorati, vivi!I volti delle persone scorrono come titoli di coda di un film,il mio film, la mia vita!Cala il sipariolo schermo si annerisce.Fine.
Il fuoco ha bisogno dell’aria per vivere. Invece la uccide. Dopo di che, muore.
Una cosa troppo bella, a volte, è finta.
Molto semplicemente rendetevi conto che di noi rimarrà meno di niente.
Maria: Qualcuno di voi mi può indicare la via giusta per arrivare al confine? Questo è solo un sentiero ed io mi sono persa.Jons: Se segui noi, arrivi alla Peste! Se vai nella direzione opposta arrivi alla Peste. A meno che la Peste non venga a cercarti prima che tu l’abbia trovata.