Ornella Casini – Morte
La morte del fisico,non ti fa sentire più niente…la morte dei tuoi sogni,ti fa sentire un niente…
La morte del fisico,non ti fa sentire più niente…la morte dei tuoi sogni,ti fa sentire un niente…
Nel diciannovesimo secolo il problema era che Dio è morto; nel ventesimo secolo il problema è che l’uomo è morto.
Non è la morte a sottrarmi l’invincibilità, ma il sonno.
È difficile trovare nella vita una ragione per la morte. Mentre troppo facile è cercare nella morte una risposta per vivere.
Breve riposo dona alla mamma, Signore. Svegliala, falle un caffè e rimandala subito qui. È mia mamma, capito? O riporti giù lei o fai venire su me. Scegli tu. Ma in fretta. Facciamo che adesso chiudo gli occhi e quando li riapro hai deciso? Così sia.
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura… sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l’attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c’era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l’arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.
Basterebbe in fondo così poco, per non far soffrire gli altri: uccidere il silenzio. A volte poche parole, che all’inizio possono anche ferirti, non saranno mai, più crudeli, di un silenzio, che lentamente ti uccide, nell’aspettattiva di una spiegazione che mai, tu sai, arriverà.