Davide Capelli – Morte
È bello essere citato tra Arthur Schopenhauer e Jim Morrison, tra Hermann Hesse e Victor Hugo. C’è un piccolo problema… sono tutti morti! Devo capire qualcosa?
È bello essere citato tra Arthur Schopenhauer e Jim Morrison, tra Hermann Hesse e Victor Hugo. C’è un piccolo problema… sono tutti morti! Devo capire qualcosa?
Non giunge mai la giusta ora per la morte di una madre.
Nella nascita e nella morte si parte per arrivare e si arriva per partire.
E si parla e si scrive d’amore… ma sai che c’è? C’è che l’amore ha bisogno di sguardi, di baci e carezze, di coccole sotto le lenzuola e di un caffè caldo al mattino, al risveglio, col sole di primavera.
La paura di amare e la paura di morire sono molto simili perché, in effetti, ogni volta che finisce un amore si muore un po’.
Quasi tutti gli omicidi sono piccoli omicidi. È così che li chiamiamo noi dei giornali. Il loro effetto sul pubblico è limitato, la loro presa sull’immaginazione è di breve durata. Ottengono pochi paragrafi nelle pagine interne, sepolti nel giornale come le loro vittime lo sono nel terreno.
La vita mi sembra una sigaretta, si consuma, diventa cenere, poi si spegne e viene gettata a terra, calpestata e dimenticata da tutti.