Carlo Arosio – Morte
I morti hanno la fortuna, rispetto ai vivi, di non poterci deludere.
I morti hanno la fortuna, rispetto ai vivi, di non poterci deludere.
Ho scelto il mio epitaffio: “Inferno: Visualizzato alle ore 18: 43”
Per molti quest’uomo è stato e non è più… destino comune di ogni animale mortale.
La morte talvolta bussa, avvisa, e pian piano porta alla resa ma nello stesso tempo prepara, dà modo di combattere: conseguenza di mali improvvisi o già conosciuti che spengono silenziosamente una vita. Altre volte invece, sorprende, inaspettatamente. È la morte più dura perché uccide la gente che sta bene e con essa l’animo della gente vicina. Fa rumore. Rumore di uno schianto, di sirene. Rumore di voci che ne parlano, rumore di lacrime sconosciute che cadono. Nel silenzio solo la verità di ciò che è stato.
Sento un amaro in bocca, quanto un veleno.
Si è tristi quando siamo lasciati da chi, per circostanze a noi nascoste, intraprende la dimensione ultra terrena. Lo sconforto e la solitudine per molti poi diventa un macigno.Credo che questa dimensione terrena ci leghi talmente tanto all’illusione materialistica, che perdiamo la consapevolezza della nostra origine, che è divina. Oltre la morte sicuramente c’è la vita.
Mai dire di voler morire se veramente se ne è convinti.