Pier Paolo Pasolini – Morte
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
La morte non è nel non poter più comunicare, ma nel non poter più essere compresi.
Un giorno in più di attesa, uno in meno di speranza. Un giorno in più di silenzio, uno in meno di vita. La morte vaga per i corridoi e il mio compito è di distrarla perché non trovi la tua porta.
Quando moriremo andremo sicuramente in paradiso perché l’inferno l’abbiamo già vissuto qui.
Morire con onore resta nel tempo in eterno.
“Quando sarò silenzio” tra silenzi eterni, cercherò uno sospiro a che aggrapparsi per far sentire la mia immensa solitudine.
Generosità non vuol dire dare tutto quello che una volontà vuole. Se si dice di non farlo un motivo c’è, non sempre per egoismo. Prenderlo con la forza è un insulto alla natura di cui facciamo parte, in cui viviamo, che sostiene la vita solo se si rispetta senza ipocrisia e avidità.
Il massimo da fare per esser immortali è creare la condizione che per una cinquantina d’anni dopo la dipartita amici e familiari parlino bene di noi, ancor più che lo pensino.Dopo francamente che ce frega.