Andrea G. Pinketts – Morte
Nei cimiteri, per quanti fiori ci siano, non è mai primavera.
Nei cimiteri, per quanti fiori ci siano, non è mai primavera.
Tutto è precario nella vita terrena, le cose, le persone non sono mai veramente nostre, non le portiamo con noi quando passiamo nell’aldilà. Siamo solo noi stessi e basta, e forse lasciamo un vuoto a chi ci ha amato davvero.
Cerco la chiave delle evasioni verso paesi desiderati, forse è proprio la morte.
Siamo nati per vivere e viviamo per morire…
Aspetto che la morte venga a prendermi, nascosto tra i defunti, dove mai potrà pensare di trovarmi.
Ma non le sembrava giusto vivere per prepararsi alla morte. M’ostinai e asserii che la morte era la vera organizzatrici della vita. Io pensavo sempre alla morte e perciò non avevo che un solo dolore: la certezza di dover morire. Tutte le altre cose divenivano tanto poco importanti che per esse non avevo che un lieto sorriso o un riso altrettanto lieto.
Maria: Qualcuno di voi mi può indicare la via giusta per arrivare al confine? Questo è solo un sentiero ed io mi sono persa.Jons: Se segui noi, arrivi alla Peste! Se vai nella direzione opposta arrivi alla Peste. A meno che la Peste non venga a cercarti prima che tu l’abbia trovata.