Gabriele D’Annunzio – Morte
Giova ciò solo che non muore, e solo per noi non muore, ciò che muor con noi.
Giova ciò solo che non muore, e solo per noi non muore, ciò che muor con noi.
Quando il nulla passerà sopra i miei passi, quando il mio respiro si perderà nel vento, ritornerò alla mia dimora. Nessun legno né metallo saranno il mio giaciglio, mi presenterò alla grande falce come un piccolo pezzo di terrache ritorna alimento. Tra pianti e sorrisi mi accoglierà in grembo.
Gli dei nascondono agli uomini la dolcezza della morte, affinché essi possano sopportare la vita.
Se della morte ognun parlasse spessomeno soffriral repentin trapasso.
È inutile lamentarsi sopra una tomba; e il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Libero dai pensieri, libero dagli averi mi trasformo in un essere che non possiede nulla e con spirito libero vado verso la meta oltre l’orizzonte.
Se gli uomini si conducessero sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente.