Omero – Morte
Anch’io così, se egual destino m’è preparato, giaccerà morto, ma adesso voglio aver nobil gloria.
Anch’io così, se egual destino m’è preparato, giaccerà morto, ma adesso voglio aver nobil gloria.
La morte, la odio da morire ed ho una dannata voglia di ucciderla. Forse è per questo che io sono ancora vivo, malgrado la sua implacabile sete di vendetta verso di me.
Un morto cristiano è una tragedia…Un morto orientale è troppo lontano…Un morto islamico è un successo del nostro esercito…Un ricco morto è un andirivieni di eredità…Un povero morto è una triste storiella da raccontare al bar…Un giovane morto è vittima dell’alcool…Un adulto morto è vittima di un attentato…Un anziano morto è la prova che gli ospedali non funzionano…Un bambino morto è un’innocente…Un criminale morto, è un bene per la società…
Non esiste la morte se la scia che hai lasciato profuma d’infinito.
La vita vera è già ora e per sempre, perché esiste un io più grande, Dio, che ci contiene già ora e per sempre, e che non scompare dopo la morte. Il nostro io si dissolverà in lui.
Morire? No, grazie. Non per me, ma per gli altri. Togliersi la vita è uno dei gesti più egoisti che si possano commettere, porre fine a tutte le proprie sofferenze e dare vita a quelle altrui, di chi ti vuole bene, non è affatto giusto.
La fame è insolente, dovrà essere saziata.