Jack Kerouac – Morte
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
Si muore nello stesso modo in cui si è vissuti: soli!
Trascino stanca i miei passi lenti, mentre i ricordi invadono l’aria: ti rivedo madre, ti sento, ti odo; ma poi i ricordi svaniscono e torno sui miei passi, lentamente, stanca, senza ormai saper dove andare perché tu, faro della mia vita, ti sei spenta. E ancor oggi, nella mia strada buia e solitaria grido il tuo nome, Mamma.
La morte quando ti porta via a 21 anni non può essere un disegno divino…. Non riesco a crederlo e neppure voglio.
Sotto un vecchio capello di paglia e un sorriso ogni giorno forzato c’era un vecchio che chiamavo nonno. Rideva perché era buono rideva perché voleva che lo vedessi felice rideva perché ora che è morto. Di lui mi ricordo il sorriso.
Se in questa vita dovessimo preoccuparci soltanto della nostra sicurezza sarebbe meglio non nascere nemmeno.
Ma se i morti sono in Paradiso, perché portare i fiori al cimitero?E se malauguratamente fossero all’inferno perché illuminarli con futili lumi di cera? Potrebbero forse guardarci indignati?Se l’anima vive ed è invisibile non sarebbe meglio rimembrarli col pensiero anch’esso invisibile e intoccabile?E se l’anima sopravvive alla morte perché li chiamiamo defunti?