Luca Englaro – Morte
La morte decreta la totale uguaglianza degli ineguali.
La morte decreta la totale uguaglianza degli ineguali.
La terra parla dalle sua fondamenta, la nuova bellezza del mondo esprime in sottofondo la lingua della morte, e non quella dell’infinito, del male, e non del bene. Verità matematica, sorda ai desideri di immortalità di una carne che resta sempre quella che è. La maledizione di Dio e degli angeli per rapirmi e macellarmi, raccontano la loro vera forma e intenzioni, o illusioni, e indirettamente un’altra verità: quello che macellano, lo spirito di una sola persona, fa brillare l’universo di nuove generazioni, uno spirito molto più grande di quello di Dio e degli angeli, che per questo non porterà mai eternità, né speranze di altri futuri.
C’è una ragione per ogni cosa. Anche alla morte c’è una ragione, all’amore perduto. Se la morte ce lo porta via, rimane sempre un amore. Assume una forma diversa, nient’altro. Non puoi vedere la persona sorridere, non le porti da mangiare, non le arruffi i capelli… ma quando questi sensi si indeboliscono, un altro si rafforza. La memoria… essa diviene tua compagna, l’alimenti, tu la serbi, ci danzi assieme. La vita deve avere un termine, l’amore no… con l’affetto di sempre tuo figlio marco.
Il vento ti ha portato via come una foglia leggera nell’autunno della vita.
L’uomo non dovrebbe credere ai fantasmi, specie dei non defunti.
Sopravvivere alla morte di chi si ama è come vivere un amore che non c’è.
Una volta ho pensato al suicidio, e avrei provato… ma quando avevo in mano quella nove millimetri… Tutto quello che riuscivo a vedere erano gli occhi di mia mamma.