Philip Pullman – Morte
Uno dei modi con cui facciamo i conti con la morte è attraverso l’immaginazione.
Uno dei modi con cui facciamo i conti con la morte è attraverso l’immaginazione.
Alla fine l’ipersensibilità ti rende così debole che arrivi a pensare che qualsiasi cosa diventi inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusta. Cominci a odiare tutto, a odiare le persone fino ad arrivare a odiare te stesso, la tua vita e così arriva l’ultimo inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusto pensiero che ti porta alla fine.
Pensi che la morte va incontro a te, ma sei tu che gli contro.
In fondo la morte, è senza dubbio la compagna più fedele; quella che durante la vita ti dà gli stimoli per osare, e che nel momento estremo ti prende sottobraccio, mentre ti allontani da tutti gli altri.
Dopo la morte vedo la mia anima che corre follemente alla ricerca di un corpo dove infiltrarsi.
La vita e la morte fanno di noi quello che vogliono, l’unica carta che possiamo giocare è stabilire cosa vogliamo noi dalla vita e dalla morte.
Quando una persona sta per morire dice sempre di sentire molto freddo invece quando sono morta io ho sentito una vampata di calore.