Alberto Grandinetti – Musica
Ogni giorno ci vestiamo di musica per sentirci più forti e per difenderci da un mondo senza occhi e senza orecchie.
Ogni giorno ci vestiamo di musica per sentirci più forti e per difenderci da un mondo senza occhi e senza orecchie.
Prendi uno come me, che suona il contrabbasso da quando aveva quattordici anni. Io ho seguito la sua evoluzione: da un semplice strumento pizzicato in due tempi alla completa libertà di musicisti come Stanley Clarke… Mi sono trovato in situazioni in cui i colleghi mi incitavano: sei libero; e io rispondevo: un momento, non so se voglio esserlo. Ho suonato con musicisti giovani che non conoscono che la libertà. Non sanno come si suona a tempo e quanto lo si può apprezzare… Eppure mi piace quello che oggi succede al basso. Alcuni dei giovani che suonano il contrabbasso come una chitarra sono fantastici. Ma io, adesso come prima, preferisco suonare a tempo: ritmo con un buon sound, che non potrà mai essere sostituito da qualcos’altro. È come il battito del cuore.
Oh dolce musa che dimori nel mio core, con le tue dolci note mi liberi dal rumore. Fà che dal mio cor si mostri l’ardore, fa che dal mio canto si oda l’amore!
Nulla si impara a conoscere, se non ciò che si ama.
Una canzone può avere lo straordinario potere di diventare una colonna sonora personale. La musica è in grado di catapultarci in un altro, nuovo pianeta, tutto nostro. In un pianeta che tristemente scompare, nel momento stesso in cui togliamo le cuffie dalle orecchie.
Le annuali playlist musicali personalizzate sono il mio diario di ricordi.
Oggi gli uomini sui quaranta sono come la musica: fermi negli anni ottanta.