Giovanni Allevi – Musica
Cosa voglio io dalla mia musica? Che faccia un discorso, che abbia delle tensioni interne, che sia temporale, non statica. Ma soprattutto che esprima se stessa usando le mie energie come quelle di un suo umile manovale.
Cosa voglio io dalla mia musica? Che faccia un discorso, che abbia delle tensioni interne, che sia temporale, non statica. Ma soprattutto che esprima se stessa usando le mie energie come quelle di un suo umile manovale.
Il regno della musica non è regno di questo mondo, accetta anche coloro che hanno rifiutato indistintamente sia la buona educazione che l’intelletto e la cultura.
Per noi musicisti le opere di Beethoven sono come la nube o la colonna di fuoco che guidò gli israeliti attraverso il deserto.
Nel silenzio sei autore della musica che componi, mentre ti ascolti.
E poi quei posti che solo un assolo di chitarra scopre. E raggiunge.
Ci vorrebbe una muta di corde nuove per suonare sempre scordati.
La musica è l’armonia dei sensi che estende l’anima. Come l’alba che violentando il giorno, partorisce l’eterno.