Michelangelo Da Pisa – Paradiso & Inferno
Ho il non trascurabile vantaggio che mi presenterò all’inferno con un discreto bagaglio di esperienza terrena.
Ho il non trascurabile vantaggio che mi presenterò all’inferno con un discreto bagaglio di esperienza terrena.
Due sono le categorie di persone delle quali bisogna diffidare: quelle che parlano poco di sé e quelle che parlano troppo di sé.
Ho smesso di inseguire da un pezzo perché la mia distrazione mi porta spesso ad inciampare nel domani. Ora seguo, perseguo, ma non inseguo più nessuno. Non è una gara, non ho più fiato, l’animo discretamente tonico, continuo a correre come se non avessi un traguardo. Forse è questa la vera ricetta della felicità, fare dell’orizzonte un punto di arrivo.
Chi soffre di vertigini raramente resiste alla tentazione di lanciare lo sguardo nel baratro.
Più faccio vita sociale, più divento asociale.
Sono ancora sentimentalmente integro perché ho sempre eretto mura più alte di quanto gli altri fossero disposti a scavalcare.
Nel caso che qualcuno degli Osceni di Dio si renderà colpevole di qualche piccola sparizione, e sa di cosa parlo, può scommettere tranquillamente sulla Madre che i suoi finiranno in un inferno tale che Gli invocheranno supplicando e gridando il suo peggiore, tremendo e caldo degli inferni, al confronto un paradiso misericordioso, senza ottenerlo. Ne sarà direttamente responsabile. È una minaccia/promessa.