Maurizio Truini – Paradiso & Inferno
Esageravo per scoprire, rimasi meravigliato nel vedere!
Esageravo per scoprire, rimasi meravigliato nel vedere!
Ho conosciuto l’inferno e vorrei farlo conoscere anche al paradiso.
Per alcuni di noi, per cui la vita è o bianca o nera, o tutto o niente, o dentro o fuori, senza mezze misure…l’essenza di ogni oggetto che possiamo possedere, dal più scontato al più raro, viene massimizzata, fondamentalmente privandosene. Perché solo la privazione aumenta il desiderio. E quando il desiderio è estremo, la sua percezione e intensità sono equivalenti a quelle di un orgasmo. Ebbene si. Bisogna fare l’amore. Fare l’amore con il cibo, con le proprie passioni, con la propria mente, con il proprio corpo, con il proprio uomo. E fare l’amore significa arrivare allo stremo delle energie fino a far male, a far mancare il respiro, a nauseare. Una sorta di masochismo paradossalmente rigeneratore, che si raggiunge solo rendendo esclusivo l’approccio con l’oggetto. L’abitudine è assuefazione che sminuisce il suo straordinario valore. Per questo bisogna fondamentalmente privarsene…
Promessa delle religioni affinchè si rimandi tutto quello che vorremmo fare ora e che non ci è concesso.
Tu mi hai condannato a vivere col cuore in pena e l’anima nell’inferno!
È nel veder la sua opera compiuta, che trova pace l’inferno dell’artista.
Non c’è cancro peggiore dell’uomo.