Annamaria Crugliano – Paura & Coraggio
Vorresti tornare ad amare ma pensi “è un altro amore che durerà abbastanza da illudermi”.
Vorresti tornare ad amare ma pensi “è un altro amore che durerà abbastanza da illudermi”.
Non aver paura di un “ti voglio bene” ma di non aver più tempo e modo per poterlo dire.
La paura. Un bicchiere di vino sul bordo di una finestra in un giorno di neve. Fuori è bianco e non vede nulla, anche se dal bordo di una finestra si vedono più cose. Allora si fa bere. La paura.
Chi è stato marchiato dalla vita, ha paura anche del calore della fiamma di un cerino.
Vorrei potermi dissolvere come semplice carta bruciata e finire in un breve attimo di esistere, se avessi la certezza di poter portare via con me il mio passato e ogni qualsiasi traccia che possa poi farmi ritornare in vita.
Conoscere la profondità del proprio io, e dominare con certezza i propri istinti, c’è bisogno di guardare oltre quei miraggi per poi accorgersi che l’essere è totale quando si apre senza calcolo nell’immensità delle prove, c’è un’illusione che come viene ti porta via nella sua rovinosa caduta quando ti lasci rapire dalla superficialità di un mondo oramai pieno di sé, e più in là dove un gioco nasce con le parole di una poesia finisce il tempo: e come uno specchio che riflette tutta la purezza di un sentimento che vive dentro il pensiero della vita, e come la speranza che è sempre ultima a morire: accorgersi che esserci è meraviglioso.
Non sempre è facile trovare “gli strumenti adatti”, ad andare incontro alla vita. Per incamminarsi lungo la strada sterrata ci vuole coraggio, ma la libertà ha le note nel cuore.