Rosaria Brancato – Poesia
Il pensiero è la forza dell’essere umano. Se poi lo sai anche scrivere ti è stata donata la capacità di emozionare.
Il pensiero è la forza dell’essere umano. Se poi lo sai anche scrivere ti è stata donata la capacità di emozionare.
L’unica poesia che ho vissuto è quella che non ho scritto.
Metti a nudo la tua anima e lascia parlare il tuo cuore… scriverai la tua poesia più bella.
La poesia ha una taglia inusuale, a taluni veste larga, ad altri stringe in vita, a una minoranza aderisce alla perfezione.
La poesia è inconscia di sé: l’uomo non la domina, né è dominato. Scorga dall’anima o soave ruscello o furioso torrente nel vedersi ritrarre matematicamente soffra e si lagni.
Le parole sono simili ai colori, che diventano piacevoli solo diluendoli con un velo di poesia.
Se mi sento un poeta? Qualche volta. È parte di me. È parte di me il convincere me stesso che sono un poeta. Ma ci vuole molta dedizione. Molta dedizione. I poeti non guidano. I poeti non vanno al supermercato. I poeti non svuotano la pattumiera. I poeti non fanno parte dell’Associazione dei genitori e insegnanti. I poeti non vanno nemmeno a fare picchetti davanti all’ufficio delle Case popolari, o qualunque altra cosa. I poeti non parlano nemmeno al telefono. I poeti non parlano con nessuno. I poeti ascoltano molto e… di solito sanno perché sono poeti! Sì sono… come posso dire? Il mondo non ha bisogno di altre poesie, c’è già Shakespeare. Ce n’è già abbastanza di qualunque cosa. Qualunque cosa venga in mente, ce n’è già abbastanza. Ce n’era già fin troppa con l’elettricità, forse. C’è gente che l’ha detto. C’è gente che ha detto che la lampadina era già fin troppo. I poeti vivono in campagna. Si comportano da gentiluomini. E vivono secondo il loro codice di gentiluomini e muoiono in miseria. O annegano nei laghi. Di solito i poeti finiscono molto male. Basta guardare alla vita di Keats. O a quella di Jim Morrison, se lo vogliamo chiamare un poeta.