Varlam Salamov – Poesia
Il poeta non vive per la poesia, vive di poesia.
Il poeta non vive per la poesia, vive di poesia.
Velocemente la puerizia passache qual’uccello in volo lesto spare,pure la gioventù che presto appareè come molle fior che presto appassa.Lesto il posto cede all’età maturache di triboli tanti si rivestee molte difficoltà appaiono lesteche fendon corpo come legno scura *Il vivere, perciò, per nulla è lietoche mai tien dritto verso la sua meta,non librasi alto, no, come cometaché di cotanto gaudio tiene vetoma serpeggiando va come strisciante,ora in fosso cadendo or da dirupoin cerca pasto d’affamato lupoe non è giorno che non sia ansimante.Il vivere non è, pertanto, affare;arriva, genera guai e poi scompare.* scure.
La poesia è poesia solo se uno udendola da essa subito ci si senta colpito dentro; ancora prima di capirla o di dover essere indotto a darsi delle spiegazioni, miracoli.
Ci sono molti più applausi per chi recita poesie a memoria che per chi ha scritto quelle parole.
La poesia arriva dove niente può arrivareperché il mittente è un cuore pieno di emozionie il destinatario un cuore bisognoso di emozioni.
Il poeta è lo storico del cuore umano.
Il poeta comincia dove finisce l’uomo. Il destino dell’uomo è di vivere la sua vita umana, quello del poeta d’inventare ciò che non è esistente.