Luciano De Rosa – Politica
Il primo maggio, la festa dei politici?
Il primo maggio, la festa dei politici?
Piuttosto che doversi impegnare per una riforma della giustizia e per la separazione delle carriere dei magistrati il pd sarebbe disposto anche a votare la separazione delle carriere fra acqua e vino.
Oggi non si assiste più ad un dibattito politico che porti al centro della discussione i veri interessi della comunità di una nazione ma ciascun politico sente il dovere “morale” di proteggere e di palesare le cause personali volute dagli schieramenti e dai partiti della coalizione di appartenenza; anche al costo di disattendere le motivazioni che hanno spinto gli elettori a votare quel dato governo.
Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a qualunque altro uomo.
Meglio queste mie povere e false dignità – date senza essere richieste, da una mano pura e da un animo nobile – di quelle vere, acquisite mediante il servilismo e concesse a malincuore da un potere interessato!
La differenza tra una dittatura e una democrazia è che in una dittatura ruba uno solo, in una democrazia rubano tutti, compresi amici e parenti.
Il politico è come la donna frigida: per piacere deve fingere.