Alexandre Cuissardes – Politica
È un po’ strano in un giorno di festa assurda sentir dire da un palco che questo paese non può morire da chi ha contribuito e continua a contribuire alla sua morte.
È un po’ strano in un giorno di festa assurda sentir dire da un palco che questo paese non può morire da chi ha contribuito e continua a contribuire alla sua morte.
Se fossi una colomba e volar potessi, con le mie feci, del mondo, bombarderei tutti i potenti e dall’alto in basso a lor direi: “vedete, brutti stronzi, tanta boria manifesta e basto solo io a cacarvi in testa”.
I politici discutono molto del passato perché l’unico futuro che hanno a cuore è il loro.
I cattivi hanno offerto di più, le pallottole sono per loro, una vecchia propone un’ora al camino fiaba e vino di fuoco compresi nel prezzo, trenta denari in un sacchetto di pelle. Uno per volta, dalle dieci alle dieci, la fiamma acconsente, percepisce un compenso in legna di quercia, io e le mie trenta bottiglie di grappa siamo pronti a reagire, ho un accordo speciale, solo quando saranno vuote le potrò utilizzare per lanci sbagliati su giusti obbiettivi, “senza morto ferire”.
Al primo appuntamento vince l’uomo, è una conquista, per una sera, per una notte, da quella volta in poi e per la vita vince la donna… o un altra donna.
Le storie d’amore nelle quali si può perdonare tutto sono solo quelle che non riguardano noi.
La sinistra è un male che solo la presenza della destra rende sopportabile.