Questo sbandieramento di tagli, di riduzioni, tutte queste rincorse ai ribassi sono quanto di più ridicolo ci potesse offrire questa classe politica senza ritegno. È un trattare la sopravvivenza che la fa odiare ancora di più.
Chi lavora per questo stato ormai spesso lavora contro il paese.
Ridiamo ai colori la loro dignità, non continuiamo ad umiliarli sfruttandoli per stupide bandiere di partito. Ridiamo alle direzioni, centro destra e sinistra, la loro dignità di indicazioni di percorsi, non di direzioni imposte che portano tutte verso lo stesso burrone.
I capricci, con tanto di manifestazione carnevalesca, di una minoranza del Paese sono certamente legittimi, ma non possono essere elevati a rango di diritti.
L’ignorante non è solo zavorra, ma pericolo della nave sociale.
Una patria è un composto di più famiglie; e come di solito si sostiene la propria famiglia per amor proprio, quando non si abbia un interesse contrario, così per lo stesso amor proprio si sostiene la propria città o il proprio villaggio che si chiama patria. Più questa patria ingrandisce e meno la si ama, poiché l’amore suddiviso si indebolisce. È impossibile amare teneramente una famiglia troppo numerosa che si conosce appena.
Se continuiamo a cercare governanti perfetti o da sputtanare e cercare di gettare giù come birilli, avremo sempre o bugiardi che mascherano la loro umana imperfezione oppure gente che sapendo di rischiare ogni giorno di essere scaricata cercherà di arraffare più che può nel più breve tempo possibile.