Alexandre Cuissardes – Politica
Uno stato che non riesce ad essere uno “stato di diritto” diventa uno “stato a rovescio”.
Uno stato che non riesce ad essere uno “stato di diritto” diventa uno “stato a rovescio”.
Chi muore giace, chi è vivo si dà pace. Viste le cause di tante morti in questi tempi è vero che chi muore giace, ma è anche vero che chi è vivo non si dà pace per niente, anzi è molto incazzato.
La crisi economica (si) serve per impoverire i poveri e per arricchire i ricchi, e quindi per rendere più “deboli” gli onesti e più “forti” i disonesti.
Ci sono persone che quando hanno un problema mettono tutta la loro energia nell’arrabbiarsi. Se la mettessero invece nella ricerca di una soluzione forse la troverebbero.
Più che di essere cieca la fortuna spesso dà l’impressione di essere profondamente ingiusta.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Chi ha sete di potere assoluto non si disseterà!La sete di potere assoluto di molti esseri umani, è come riempire un bicchiere d’acqua e lasciarlo nella sabbia del deserto, sotto il sole che la fa evaporare; chi lo troverà non potrà dissetarsi.
Chi muore giace, chi è vivo si dà pace. Viste le cause di tante morti in questi tempi è vero che chi muore giace, ma è anche vero che chi è vivo non si dà pace per niente, anzi è molto incazzato.
La crisi economica (si) serve per impoverire i poveri e per arricchire i ricchi, e quindi per rendere più “deboli” gli onesti e più “forti” i disonesti.
Ci sono persone che quando hanno un problema mettono tutta la loro energia nell’arrabbiarsi. Se la mettessero invece nella ricerca di una soluzione forse la troverebbero.
Più che di essere cieca la fortuna spesso dà l’impressione di essere profondamente ingiusta.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Chi ha sete di potere assoluto non si disseterà!La sete di potere assoluto di molti esseri umani, è come riempire un bicchiere d’acqua e lasciarlo nella sabbia del deserto, sotto il sole che la fa evaporare; chi lo troverà non potrà dissetarsi.
Chi muore giace, chi è vivo si dà pace. Viste le cause di tante morti in questi tempi è vero che chi muore giace, ma è anche vero che chi è vivo non si dà pace per niente, anzi è molto incazzato.
La crisi economica (si) serve per impoverire i poveri e per arricchire i ricchi, e quindi per rendere più “deboli” gli onesti e più “forti” i disonesti.
Ci sono persone che quando hanno un problema mettono tutta la loro energia nell’arrabbiarsi. Se la mettessero invece nella ricerca di una soluzione forse la troverebbero.
Più che di essere cieca la fortuna spesso dà l’impressione di essere profondamente ingiusta.
Questi giorni sono rimasto ad osservare. Avrei preferito non farlo. L’unica cosa che sono riuscito a vedere è il niente che avanza inesorabile inghiottendo al suo interno tutto ciò che incontra lungo la via. Il niente che assorbe l’intelligenza, la speranza, il senso di comunità. Presidenti della Repubblica che sono stati riconfermati come ultima spiaggia per poter risollevare il paese dalle macerie che loro stessi hanno contribuito a generare. Comici che si spacciano per politici e che chiamano le masse alla “marcia su roma” per poi (dopo aver visto che erano 4 gatti come da lui stesso pronosticato) non presentarsi. Casi umani disperati, che tentano di uccidere altri esseri umani, essere giustificati ed essere presi ad esempio come risultato della mala-politica. Il niente culturale, politico, sociale e morale determinato dal qualunquismo e dai benpensanti dell’informazione che sempre più è diventata formazione. L’occupazione della rete da parte di chi crede che internet sia “cosa” loro con la sistematica denigrazione dell’opinione altrui. Eppure credo e voglio credere che anche in questa notte vedremo spuntare la luna dal monte che ci rischiarerà il cammino.
Chi ha sete di potere assoluto non si disseterà!La sete di potere assoluto di molti esseri umani, è come riempire un bicchiere d’acqua e lasciarlo nella sabbia del deserto, sotto il sole che la fa evaporare; chi lo troverà non potrà dissetarsi.