John Kenneth Galbraith – Politica
La politica non è l’arte del possibile. Consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole.
La politica non è l’arte del possibile. Consiste nello scegliere tra il disastroso e lo sgradevole.
Tutti hanno guidato il treno Italia, maghi e santoni, e tanti ciarlatani. Maestri ed imbucati, bravi e meno bravi, i furbi soprattutto, una cosa hanno in comune, hanno saltato molte fermate e fatto deragliare il treno, con tutti i pendolari sopra.
Dobbiamo lottare tutti insieme per avere il Domani.
I tagli alla politica hanno prodotto come risultato nuovi candidati e nuovi simboli elettorali, proviamo a fare il taglio degli elettori, forse i risultati saranno migliori.
Sapere dove andare e sapere come andarci sono due processi mentali diversi, che molto raramente si combinano nella stessa persona. I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango.
Se sei lavorofobo e a te non te ne frega un tubo che la gente inveisca contro tua madre, prega per vincere qualche elezione e sii parassita anche tu. Ma fallo subito, perché la concorrenza diventa ogni giorno più aggressiva e sleale.
Qui non si tratta dell’obiettivo che questo o quel proletario o il proletariato nel suo insieme si propone di raggiungere. Si tratta invece di ciò che è, e di ciò che in conformità a questo essere deve necessariamente verificarsi nella storia.