Søren Aabye Kierkegaard – Politica
La nave è ormai in preda al cuoco di bordo e ciò che trasmette al microfono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani.
La nave è ormai in preda al cuoco di bordo e ciò che trasmette al microfono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani.
L’Italia è la nazione dove gente che fa ridere guida un paese che fa piangere.
C’era una volta un ragazzino molto vivace ed impertinente, stava sempre in mezzo, voleva avere ragione, ma non combinava niente, anche se glielo dicevano in faccia che non lo volevano tra i piedi, se ne fregava, anzi metteva bocca su tutto anche se il suo parere non era richiesto. Era così a suo agio nello stare inutilmente in mezzo che decise di trovare qualche amico da coinvolgere nel gioco e quindi fondò un partito, con lui nel mezzo, naturalmente. Nome e partito penso li conoscano tutti, purtroppo. Non li nomino per pudore.
L’intellettuale italiano s’è sempre opposto ad ogni regime precedente.
I politici sono come i condoni: tutti ne parlano male ma poi tutti ne usufruiscono.
Per i politici noi vediamo ma loro ci rendono ciechi, sentiamo ma loro ci rendono sordi, parliamo ma loro ci rendono muti, ragioniamo ma… per quanto ancora noi saremo così stupidi?
Per la politica il carattere conta molto più dell’intelligenza: è il coraggio che conquista il mondo.