Simone Cumbo – Progresso
Un’epoca di guai quella in cui i fiori non vengono visti né colti. Ma gettati rifioriranno. Sempre.
Un’epoca di guai quella in cui i fiori non vengono visti né colti. Ma gettati rifioriranno. Sempre.
Non importa quanto nuova sia un’idea, ciò che conta è come diventa nuova.
Senza deviazione dalla norma, il progresso non è possibile.
Non solo Dio gioca a dadi, ma li lancia dove non possiamo vederli.
Tutta la religione della spontaneità, della libertà, della creatività, della sessualità gronda del peso del produttivismo; anche le funzioni vitali si presentano immediatamente come funzioni del sistema economico. La stessa nudità del corpo, che pretende di essere emancipata e progressista, lungi dal trovare la naturalezza al di là degli abiti, dei tabù, della moda, passa accanto al corpo come equivalente universale dello spettacolo delle merci, per scrivere i suoi segni univoci, che si evidenziano nel linguaggio dei bisogni indotti e dei desideri manipolati.
Ogni grande movimento conosce tre fasi: prima viene ridicolizzato, poi discusso ed infine adottato.
Non lasciare che il progresso si imponga come ragione di vita.