Stefano Alesi – Progresso
Leggere e scrivere, era lì che si doveva fermare il progresso, invece non è stato capace neanche di insegnarlo a tutti, per inventare cose pericolose e conservare l’analfabetismo.
Leggere e scrivere, era lì che si doveva fermare il progresso, invece non è stato capace neanche di insegnarlo a tutti, per inventare cose pericolose e conservare l’analfabetismo.
Solo osservando con interesse i piccoli dettagli le cose si rivelano interessanti.
Un’epoca di guai quella in cui i fiori non vengono visti né colti. Ma gettati rifioriranno. Sempre.
La materia, una formula conveniente per descrivere cosa succede dove non ce n’è.
La gente affascinata dall’idea di progresso non sospetta mai che ogni passo avanti in quella direzione è anche un passo sulla strada della vita.
Non si potrà pensare al progresso fino a quando ci sarà ancora una bocca da sfamare, un maledetto ritardo del treno dovuto a due dita di neve, gente che vive nei container dopo quindici anni da una catastrofe: è come costruire palazzi di vetro su montagne letame.
Mille cose avanzano, novecentonovantanove regrediscono: questo è il progresso.