P. Gian Franco Scarpitta – Religione
Il Dio della croce è l’amore capace di soccombere alla morte, perché la morte soccomba all’amore.
Il Dio della croce è l’amore capace di soccombere alla morte, perché la morte soccomba all’amore.
Il saggio che procede in solitudine, ben attento, non turbato da biasimo e lode, come un leone che non sobbalza ai rumori, come vento che non è trattenuto da una rete, come un loto non zuppo per l’acqua, guida per gli altri e da nessuno guidato, è quello che i saggi riconoscono come un muni.
La religione è un vizio.
Perché il pane del giorno prima non lo mangia più nessuno?
Io non credo in un Dio personale e non l’ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare.
Un tale disse: “Perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Forse, a quei tempi era così; oggi, temo che lo sappiamo benissimo cosa stiamo facendo. “Sarà pianto e stridor di denti…”. Vero Gesù?
Nella quaresima ci uniamo al popolo di Israele che peregrinò quaranta anni nel deserto e a Gesù che visse quaranta giorni di penitenza prima di iniziare il suo ministero.