Filippo Brini – Religione
I filosofi e i religiosi sono come il gatto e la volpe.
I filosofi e i religiosi sono come il gatto e la volpe.
Anche se vi capita qualcosa di storto è sempre bene, la chiesa infatti ci insegna che quello che vi capita è quello che di meglio potrebbe accadervi.
Dio c’è, Dio c’è, Dio c’è! I poveri di animo e molte menti eccelse credono soltanto nella scienza e in ciò che è tangibile, da poter toccare con mano, ciechi e sordi davanti alla maestosità e grandiosità del creato; irriducibili incalliti peccatori, atei. Ma anche costoro, incongruenze e contraddizioni della natura umana, nel momento cruciale del trapasso invocano e chiedono perdono a Dio padre onnipotente.
È benedetto da Dio ogni desiderio che appartiene al cuore.
La cieca necessità metafisica, certamente la stessa sempre e dovunque, non potrebbe produrre la varietà delle cose. Tutta quella diversità delle cose nella natura, che troviamo adatte a tempi e luoghi differenti non può derivare da altro che dalle idee e dalla volontà di un Essere che esiste necessariamente.
C’è un Dio al principio, se non alla fine, di ogni gioia.
Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, con l’andar del tempo, i credenti.