Silvana Stremiz – Religione
Se credere in Dio è un atto di opportunismo o un motivo per giudicare il prossimo, è meglio non crederci.
Se credere in Dio è un atto di opportunismo o un motivo per giudicare il prossimo, è meglio non crederci.
Anche il più ignorante degl’agricoltori è in grado di sconfessare il detto evangelico presente in Matteo 7,16-20 e Luca 6,43-45: la bontà o meno d’un albero non è necessario aspettare di riconoscerla dai frutti: bastano e avanzano le radici. L’incolmabile baratro fra bene riparatorio e bene preventivo. Unica eventuale eccezione: la ricerca sperimentale d’un inedito tipo di pianta.
C’è un Dio al principio, se non alla fine, di ogni gioia.
Quando il peso del peccato ti schiaccia, apri il tuo cuore e volgi il pensiero a Gesù che nella sua immensa misericordia saprà perdonarti.
Non c’e nulla di più triste, delle parole che non hai detto, di gesti non compiuti. Di una mano non tesa, di una lacrima che non hai asciugato e una parola non ascoltata.
La disperazione è smettere di combattere, il dolore è sprofondare in quel buco nero senza via d’uscita.
L’amicizia… che parola magica, e la più bella melodia che ci sia. Le sue note sono la fiducia, coraggio sostegno, il giusto rimprovero e un caldo abbraccio.