Ernesto Bonaiuti – Religione
Ho trascorso ore angosciose, rese tanto più gravose dai tentativi inumani compiuti intorno a me da altissimi dignitari ecclesiastici per indurmi a sconfessioni e a ritrattazioni… Ho resistito impavido. Ne sono fiero.
Ho trascorso ore angosciose, rese tanto più gravose dai tentativi inumani compiuti intorno a me da altissimi dignitari ecclesiastici per indurmi a sconfessioni e a ritrattazioni… Ho resistito impavido. Ne sono fiero.
Dio dovrà triplicare il suo gesto, ma a chi si adopererà per rendergli la vita meno pesante, realizzerà ciò che desidera.
Dio è quel punto interrogativo tra la domanda di un ateo e la risposta del credente.
Il piacere è una religione, il corpo il suo tempio.
Beati coloro che si rendono disponibili al dono del Signore.
La giustizia è un carattere di Dio tanto quanto lo sono l’amore e la misericordia.
Così, questo mito della caduta è, in contrasto con le intenzioni dello scrittore e del suo Dio, il mito del trionfo dell’uomo: un doppio e tragico trionfo, perché l’uomo ha conquistato la conoscenza, e perché ha avuto il coraggio di pagarla con la morte. Senza volerlo, l’autore della Bibbia ha scritto una pagina degna del mito di Ulisse nell’Inferno di Dante. Nel pessimismo ebraico-cristiano il diritto alla conoscenza si paga con la morte e la dannazione: ma è un diritto che l’uomo si è storicamente acquisito, e che nessuno può togliergli: parola di Dio.