Silvana Stremiz – Religione
La fede dovrebbe essere dentro di noi costantemente, non usata al bisogno.
La fede dovrebbe essere dentro di noi costantemente, non usata al bisogno.
Ho chiesto a Dio dove fosse la mia serenità. Lui mi ha risposto: “Dentro te”!
Non nasciamo né credenti né agnostici né atei né quant’altro. La verità è che, per un certo periodo della nostra esistenza, non siamo noi stessi, ma invece quello che ci vogliono far essere o diventare. Alcuni di noi si ribellano e reagiscono a tutto ciò che non gli va a genio o gli avversa; altri, invece, preferiscono continuare la loro vita, lasciando le cose come sono sempre state, sia per forza dell’abitudine che per sudditanza psicologica.
La religione di un uomo non è di danno né di aiuto ad un altro.
Ci si veste di gentilezza per colpire meglio alle spalle con quell’abito sbiadito, lavato troppe volte nella cattiveria, per splendere di uno splendore vero. Ci si veste di quella gentilezza nella speranza di essere creduti, sfoggiando sorrisi mentre affiliamo di nascosto i coltelli per uccidere meglio quel nemico che nemico non è, se non nella nostra fantasia.
È pazzesco constatare che spesso sono le persone che noi amiamo a farci sentire irrimediabilmente soli.
Alcune persone fingono di saper sorridere ed apprezzare l’ironia, mentre vivono sputando solo veleno.