Honoré de Balzac – Ricchezza & Povertà
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
L’avarizia comincia dove finisce la povertà.
Con i soldi si può comprare un letto, ma non il sonno; libri, ma non l’intelligenza; cibo, ma non l’appetito; gioielli, ma non la bellezza; casa, ma non la famiglia; medicine, ma non la salute; lusso, ma non l’allegria; divertimenti, ma non la felicità; un crocifisso, ma non un salvatore; una chiesa, ma non il cielo.
Ho conosciuto gente snob che non sa fare se non stare con un bicchiere in mano, ho conosciuto gente semplice che non si vanta di nulla ma sa fare tutto, sa esprimere benissimo il proprio talento semplicemente usando il cuore, non l’arroganza.
Mi rendo che i veri artisti esistono ancora, anche se ce ne sono pochi, o forse perché in pochi vogliono esserlo. Ma sono proprio loro che con le parole che lasciano indelebili su un foglio trasmettono emozioni a chi le legge.
Nelle case delle gente povera otterrò di più, perché loro hanno sempre la gentilezza, l’umiltà, la semplicità e un sorriso a portata di mano. Invece in casa di un ricco otterrò umiliazioni, l’arroganza e la porta sbattuta in faccia.
L’attività bancaria fu fecondata con l’ingiustizia e nacque nel peccato. I banchieri posseggono il mondo. Se glielo toglierete via lasciando loro il potere di creare denaro, con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo. Toglieteglielo via in qualunque modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere. Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro.
Gli esseri umani sono una razza di altruisti, invidiano spesso le cose e le ricchezze degli altri.