Francesca Alleva – Ricordi
Sono una persona talmente malinconica che si possono vedere le mie iridi ancorate al passato. Per me il futuro non è un ovvio divenire, ma una conquista sudata.
Sono una persona talmente malinconica che si possono vedere le mie iridi ancorate al passato. Per me il futuro non è un ovvio divenire, ma una conquista sudata.
Il ricordo è un modo d’incontrarsi.
Ti tormenti per ciò che era e per ciò che non sarà mai più.
Cosa rimane di un amore perduto: il suo ricordo!
Andare a caccia di ricordi non è mai un bell’affare…Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.
Quante parole rimaste nel cuore, quante non hanno avuto il coraggio di oltrepassare l’orizzonte dei sogni, quante parole rimaste naufragate, quante parole ti ho trattenute? Tante. Ora son rimaste silenzi che fan eco e camminano tra i pensieri, silenzi attaccati alle pareti dell’anima. Dimmi, quante?
Mi aggiravo, mi aggiro da solo attorno al faro bianco, tra sterpi e pruni, graffio le caviglie. Il mare stridulo e salmastro, il vento porta la solitudine del mare immenso, rotondo, sto nella riva pietrosa, un angolo fuori, l’acqua che accoglie il lavacro, mi immergo per la purificazione del corpo, della mente, per staccare dal mondo, per non sentire, per non vedere, per condividere l’acre e il selvatico, la terra nuda, la sabbia, la polvere, il sabbione, le pietre che pungono, sto supino sotto il ginepro aspro e contorto, il vento, il mare, le pietre, la solitudine, il silenzio, l’acqua,.