Alex Pramix – Ricordi
In certe situazioni sarebbe meglio diventare un ricordo per essere ricordato meglio.
In certe situazioni sarebbe meglio diventare un ricordo per essere ricordato meglio.
Feci un tuffo nel passato e annegai nei ricordi.
Il ricordo tacitamente tormenta, il nostro cuore, ma è nel pensiero di nuove gioie ad esaltarsi, donandoci un sorriso e tanta speranza, per i giorni a venire.
Non c’è inganno li dove il cuore ha vinto al suo gioco c’è rimpianto li dove la mente ha cercato di batterlo.
Appartengo a quelli degli anni ’80. Il periodo dei paninari, noi che andavamo in giro con i jeans strappati e gli anfibi. Io mezza dark vestivo sempre di nero con i capelli colorati, imponevo il mio carattere. Noi, che sognavamo con poco e credevamo di avere il mondo in mano, dimenticando che ci mancavano pure i soldi per il panino, oggi siamo dirigenti, impiegati, avvocati, dottori, ma la mente ci porta sempre a quegli anni, eravamo veri e spensierati.Oggi il quotidiano a volte ci costringe a reprimere gli anni ’80 nascosti nella nostra anima, ma in fondo in fondo, quei ragazzacci degli anni ’80 ci danno la forza per combattere questa vita.
A volte capita di sentirsi logorati dalla vita e delusi dalla gente.
Quanto sono subdoli, riescono perfettamente a mimetizzarsi nella quotidianità di un oggetto dimenticato nel cassetto, nella banalità delle parole di una canzone che distrattamente passa in radio, nella stanchezza di un tramonto. Restano nascosti nell’oscurità dei vicoli ciechi dell’animo per giorni, mesi, anche delle vite intere per poi palesarsi in tutta la loro sadica maestosità, liquefacendosi e solcando il tuo viso come un aratro arrugginito su terra friabile. Tu sei lì, inerme, a farti travolgere, barchetta di carta nel ruscello, ad osservare stupefatto la tua vita in fiamme e un secchio di lacrime in mano per spegnerle, incapace di ricordare che devi dimenticare. E li chiamano semplicemente ricordi.