Mario Rigoni Stern – Ricordi
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
Ogni tanto mi rivedo bambina, quando spensierata e contenta attendeva con ansia il domani, quando le favole erano un mondo che mi circondava. Quando avevo cento e mille motivi per sorridere, quando i sogni erano le mie ali per volare. Quando volevo a tutti i costi diventare grande. Rivivo nei miei pensieri quei giorni, quando le responsabilità era giocare con una bambola, gli impegni dormire puntualmente ogni pomeriggio. Tempi volati via troppo in fretta, e Anche se sono passati velocemente e impetuosi, ed ora sono una donna, rimarrà sempre una parte di me “bambina” quella che crede ancora nelle favole, quella che aggrappata a quelle ali vola ancora verso il domani per vivere i propri sogni.
Fino a quando avrai forzafino a quando avrai speranzafino a quando avrai coraggiofino a quando avrai dignitàfino a quando avrai dentiper sorridereo mordere la delusione…non lasciare che si spengaalimenta quella fiammache si chiama amore!
Le carezze insegnano più degli schiaffi. E le parole dolci, e gli abbracci. I ricordi sono silenziosi, bussano all’anima come amici lontani. E più delle lacrime ricordi i sorrisi. Più delle paure ricordi le gioie. Più dei rimproveri ricordi ciò che ti hanno insegnato i gesti. E più di ogni altra cosa, dopo, ti mancheranno alcuni profumi.
Non si è mai immuni da un ricordo. Mai al sicuro, mai abbastanza lontani. I ricordi a volte dormono a lungo, ingannano la nostra memoria, e ci sorprendono con le loro incursioni inaspettate, inimmaginate. Mi sentivo invincibile, finalmente; al riparo da quei tumulti ciclopici e dirompenti. E tutto ad un tratto, mi ritrovo travolta da un ricordo! Improvviso, inatteso, ha schiantato tutta l’energia dell’onda del tempo su di me, travolgendo respiro, pelle, illusioni, certezze. Mi ha sorpreso alle spalle, mi ha ingoiato. Dove sono, adesso? Forse nel suo ventre, forse nella tela folle della mia mente, che aggrovigliata si contorce in atroci spasmi emotivi! E i pensieri sono caleidoscopi indistinti, che velocissimi proiettano sensazioni ancora troppo vive per poterle sconfiggere, pulsanti in tutto il loro crudele esistere ancora. Lacrime! Lacrime gridano in questa ribelle sconfitta. Il respiro abbandona le mie ali lacere.
C’e stato un tempo in cui credevo in tutto e in tutti, beh quel tempo è finito.
Lascia andare il ricordo e vienimi a prendere.