Roberto Cotroneo – Ricordi
Come si potevano perdere le parole che correvano per il mondo, e con le parole perdere intere vite, intere storie che nessuno avrebbe potuto ricostruire uguali?
Come si potevano perdere le parole che correvano per il mondo, e con le parole perdere intere vite, intere storie che nessuno avrebbe potuto ricostruire uguali?
Ci lascerà un vuoto colmabile.
Che poi di notte se non riesci a dormire è un casino: ti si affollano i pensieri, s’insinuano i ricordi e poi a me sembra che nel buio della notte i ricordi si vedano meglio, sarà che tu sei un ricordo cosi vivo! Se chiudo gli occhi sento il tuo odore, sento la tua pelle sotto le mie dita, poi riapro gli occhi: ancora il buio e io arranco tra la folla di pensieri, col tuo ricordo che mi insegue, io scappo e poi cado. Cado nel sonno, un po’ cullata e un po’ tormentata da un ricordo, solo un maledetto ricordo.
Ovunque le nostre strade ci portino, dentro di me avrò per sempre un tuo fantastico ricordo.
A volte riaffiorano ricordi del passato di cui anelo ardentemente la repente cancellazione dalla memoria.
I ricordi sono braccia che, spesso, ti traggono in salvo. Ti sollevano e “risollevano” quando ogni cosa sembra remarti contro.
Il pensiero ti porta dove tu vuoi essere, il ricordo ti riporta dove sei stato bene.