Saverio Fortunato – Scienza e tecnologia
Ciò di cui non si conosce occorre tacere.
Ciò di cui non si conosce occorre tacere.
Stravolte da informatico progressoesterrefatte sono le frasiche non trovano più accessoMalinconici punti interrogativisi chiedono perché questo recessoParole non più usate ingialliscono come la biadaOffese le lettere d’amoresi perdono nel vento della strada.
La prima e suprema di tutte le sfere è quella delle stelle fisse, contenente se stessa e tutte le cose, e perciò immobile. Essa è infatti il luogo dell’universo al quale si riferiscono il moto e la posizione di tutte le altre stelle. Dappoiché alcuni stimano che in qualche modo pur essa muti: noi segneremo nella deduzione del moto della terra un’altra causa a tale sua apparenza. Prima fra le stelle mobili viene Saturno, che compie la propria orbita in trent’anni. Dopo questo Giove, che si muove con un periodo di dodici anni. Indi Marte, che gira in un biennio. Il quarto posto nell’ordine tiene la rivoluzione annua, nella quale abbiam detto la terra essere contenuta, con l’orbe lunare come epiciclo. Nel quinto posto si muove in nove mesi Venere. Mercurio infine occupa il sesto, che in ottanta dì conchiude il suo giro nello spazio. Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare? Perciò non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Così, per certo, come assiso su un trono regale, il sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno.
La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti.
La cosa triste, a proposito dell’intelligenza artificiale, è che le manca l’artificio e quindi l’intelligenza.
Si può misurare l’importanza di un lavoro scientifico in base al numero di pubblicazioni precedenti, reso superfluo da esso.
Sembra che il progresso tecnologico partorisca dalla mente di un pigro.