Raffaele Caponetto – Scienza e tecnologia
Scienza è conoscenza, ma non abbastanza per guarire i mali del mondo.
Scienza è conoscenza, ma non abbastanza per guarire i mali del mondo.
Il creato è talmente perfetto da includere l’imperfezione.
Il sesto giorno Dio creò l’uomo a sua immagine, poi Dio il Signore disse: Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui. Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui e con la costola che aveva tolto all’uomo, formò la donna. (Genesi).Il settimo giorno Dio compì l’opera e si riposò con un profondo sonno ristoratore. Mentre Dio dormiva, il Maligno, per fargli un dispetto, fece una grande quantità di cloni della donna. Per questo chi ha la fortuna di avere per compagna una donna creata da Dio ha una vita serena e felice, piena di gioie; chi invece ha la sfortuna di avere una donna clonata dal Maligno, avrà una vita infernale, piena di dolori e disgrazie.
Il corpo è una superficie di incrocio di molteplici codici d’informazione, dal codice genetico fino a quelli della informatica. Il mondo cyber in cui viviamo ha dissolto l’organico in una serie di flussi elettronici. A questo punto si pone il problema di come ripensare l’unità del soggetto umano collegando mente e corpo in una nuova concezione del sé.
L’uomo è, tra gli animali, il più razionale. Eppure anche in quest’epoca dominata dalla scienza, o almeno dove la scienza ha prodotto straordinari avanzamenti conoscitivi, l’uomo continua a credere in una varietà di fenomeni, esseri o entità di non provata esistenza.
Data una teoria scientifica la domanda susseguente per inverarla è: “quali aperture mi dà?”
Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere “verità”, nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all’interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi.