Karl Weierstrass – Scienza e tecnologia
Un matematico che non abbia un po’ del poeta non può essere un perfetto matematico.
Un matematico che non abbia un po’ del poeta non può essere un perfetto matematico.
Due sicurezze aveva il misero essere umano.Quella di dover morire e la certezza della maternità.Da ieri ci han tolto la più lucente.
I fatti matematici che vale la pena studiare sono quelli che, in analogia ad altri fatti, sono in grado di portarci alla conoscenza di una legge fisica. Essi rivelano la parentela tra altri fatti, noti da lungo tempo, ma che si credeva erroneamente fossero l’un l’altro stranieri.
Anni luce, spazio-tempo, plank, quark.Esistono contesti dove le misure diventano talmente relative da far scemare la conoscenza popolare delle nostre unità di quantificazione.Inconcebibile dall’universo femmineo dove per 3/4 centimetri in più farebbero rivoluzioni.
La mia fantasia non ha limiti, Google sì.
La conoscenza spegne i desideri come l’acqua spegne il fuoco.
Ginevra, 9 settembre 2008: 3000 scienziati spendendo miliardi di euro hanno finalmente trovato la “particella di Dio”…Hanno provato enorme stupore condito da un certo disappunto quando si sono accorti che si trattava dell’amore…Ovviamente nello sconforto globale si sono accorti di non essere capaci di riprodurlo…La domanda sorge spontanea… e se invece con tutti quei soldi avessero per esempio convertito le fabbriche che producono mine-antiuomo (antibambino in realtà… ) in fabbriche di pompe per estrarre l’acqua ad esempio? Ecco… appunto… sarebbe stato un gesto d’amore… ma gli uomini davvero non ne sono capaci…