Megan Zanin – Silenzio
Quello che vorrei non lo dico, non lo dico mai. Lo lascio lì, rinchiuso a chiave in un silenzio che mi urla dentro.
Quello che vorrei non lo dico, non lo dico mai. Lo lascio lì, rinchiuso a chiave in un silenzio che mi urla dentro.
Molte volte le persone ti ascoltano proprio quando sei in silenzio, perché il silenzio fa paura ed è la fonte di mille domande e mille risposte.
Il silenzio è spesso una condanna: quando tra te e gli altri si frappone un muro di gomma fatto di odi antichi, di invidie tenaci e immotivate. Tu vorresti farti capire, spiegarti, ma per gli altri non hai semplicemente diritto di replica. Neanche i cani si trattano così. O forse giusto i cani, a cui spesso ti paragonano. E quando non c’è comunicazione è facile sbagliare, incancrenirsi negli errori: tanto nessuno ti correggerà, ti dirà la sua. Almeno non apertamente.
Il silenzio è un suono che si spegne mentre si accende la mente per denudarsi dei suoi purpurei veli.
È da quello che non dici che capisco il tuo pensare, è da quello che non fai che capisco quanto tieni a me. Ascoltare e leggere il silenzio mi fa capire molte cose.
Spesso le emozioni preferiscono albergare nei silenzi, piuttosto che nelle parole. Per questo bisogna saper ascoltare e non sentire.
Il mio silenzio in certe situazioni è maledettamente “diabolico”.