Alexandre Cuissardes – Società
Chi ha sete di giustizia non si disseta mai.
Chi ha sete di giustizia non si disseta mai.
Se non si può diffondere la verità allora siamo sotto un regime dittatoriale. E poi non capisco perché persone indagate continuano a governare, si arriverà mai ad avere una reale giustizia senza dover sottostare alla volontà di coscienze sporche che rubano ai poveri per ingrassare i propri interessi?
La parata del 2 giugno viene definita sobria, sarà perché non offrono vino a nessuno.
La civiltà non raggiungerà la perfezione finché l’ultima pietra dell’ultima chiesa non sarà caduta sull’ultimo prete.
I clandestini tentano di emigrare con i barconi quando il mare lo permette, gli uccelli con la loro stagione, i giovani lo fanno appena hanno una speranza, c’è però una emigrazione che non conosce ne stagioni ne regole e che nessuno ferma, quella dei magistrati verso la politica.
Combattere l’ingordigia e l’avidità del nostro prossimo significa dichiarare guerra all’egoismo della razza umana, significa aggredire ciò che anche Kant definiva come il “male radicale” della società; in questi termini la lotta diventa dunque un dovere etico e la protesta una necessità esistenziale.
Un popolo che non s’indebita fa rabbia agli usurai.