Antonio Recanatini – Società
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.
Alleanze, disarmo, trattati e promesse, funzionano molto bene fra i politici, ma non bastano a produrre la pace a meno che le persone stesse non lo vogliano veramente.
Meritano gli occhi di vedere un futuro migliore. Merita il cuore di sentire più verità: per i nostri figli e per noi, per il mondo intero, afflitto e in mano al potere di “certi” uomini che hanno “falsato” la bilancia della giustizia a loro favore. Si ergono cattedrali dorate mentre bambini nel mondo muoiono di fame. Uomini del disonore, dell’ingiustizia e dell’egoismo condannano certi “uomini”, mercanti abominevoli di vite umane, e poi vendono le armi da guerra per le stragi di altri esseri umani; perché l’economia mondiale striscia come un verme sulla vita delle persone! Questo è il mondo che abbiamo creato, e lo abbiamo messo in mano a coloro che gridano forti parole di giustizia mentre hanno il portafoglio pieno zeppo dei nostri sacrifici, delle nostre lacrime e di quelle dei nostri figli. Vogliamo la pace, la serenità e la giustizia!
Nei Promessi Sposi c’era l’Innominato, oggi ci sono gli Innominabili.
Il capitalismo è un’ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Prima del 2001 i complottisti erano coloro che complottavano contro un governo, che organizzavano colpi di stato, o attentati contro persone illustri.Dopo il 2001 i complottisti sono diventati coloro che il complotto lo denunciano!
Solo nella massa l’uomo può essere liberato dal timore d’essere toccato. Questo capovolgimento del timore d’essere toccati è peculiare della massa.